sabato 27 febbraio 2010

Lui ha visto la banda

Lui ha visto la luce, ha visto la banda, la banda viola, Lui ha visto la banda. Di talebani!
E quelli si sono materializzati.
C'erano tutti tranne Casini. Chissà Casini per quale squadra tiene?

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venerdì 26 febbraio 2010

La tonaca (politica) del monaco

«Per rilanciare il Paese servono uomini politici seri e nuovi. Lo ha affermato il vicepresidente della Cei mons. Agostino Superbo».
Parrebbe una minaccia; invece sembra una constatazione; ma anche un auspicio; e forse un avvertimento; un consiglio disinteressato; uno sfogo umanitario.

Continuando:"I politici non si improvvisano dall'oggi al domani".

La folla dei politici che risultano nel libro paga degli italiani è rotta ad ogni porco metodo pur di perpetuarsi e galleggiare giorno dopo giorno al nostro cospetto. Sempre è stato e sempre sarà. Ma sono d'accordo con il monsignore. Lui non l'ha detto esplicitamente, ma immagino che nel novero delle nuove leve politiche ci abbia infilato anche le nuove tonache d'Oltretevere che, in quanto a politica, ne sanno una in più del diavolo.

Il che mi pone un problema: è o non è la tonaca che fa il monaco?

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giovedì 25 febbraio 2010

La paura di Scajola

Scajola: «C'è rischio destabilizzazione». Durissimo richiamo sull'inchiesta che coinvolge Fastweb: «Ogni iniziativa giudiziaria ha dei contraccolpi».
Il quasi tempestivo commento politico del ministro Scajola, mi lascia del tutto indifferente: se dipendesse da me, farei come Sansone, che crollò con tutti i Filistei. Poi ciondolerei per un po' intorno al disastro pr rifarmi gli occhi, e infine ricomincerei da tre, preservandomi un altro Scajola con relativo commento.

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mercoledì 24 febbraio 2010

Ma davvero ci ritorcerà contro le secchiate di fango?

"Partono solo secchiate di fango e si risolveranno solo in secchiate di fango perché non ci sono reati che emergono con certezza".

Ma davvero ci ritorcerà contro le secchiate? Ho paura che mantenga la promessa delle secchiate. Per intanto, mi sto attrezzando per gironzolare con indosso uno scafandro.

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martedì 23 febbraio 2010

Una papessa felice

Una papessa felice alla guida ubriaca
passa col rosso e viene punita.
«Sono sconvolta per quello che ho fatto e so di aver commesso un grave errore», ha affermato la signora Kässmann, aggiungendo di essere «consapevole di quanto sia pericoloso e irresponsabile guidare in stato di ebbrezza alcolica. Sono naturalmente pronta ad assumermi le conseguenze penali dell'accaduto».
Meno male che è successo in Germania, dove tutti sono abituati ad assumersi le loro responsabilità. In Italia? Oh, ma qui non ci sono papesse: il problema non esiste.

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Simona Ventura

Ma Lei si è mai cimentata, nell'arena della sopravvivenza, confrontandosi con gli altri concorrenti in questi cicli estenuanti di Isole dei Famosi? Se sì, ritiro la domanda. Se no, sarebbe bello vederla in azione, au pair.

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lunedì 22 febbraio 2010

Ma come, la monnezza di Napoli sì e le macerie dell'Aquila no?

Il sindaco dell'Aquila: «Da soli non ce la possiamo fare, non è possibile smaltire 4 milioni di tonnellate di macerie come se fossero sacchetti di immondizie. Neanche la Protezione civile è stata in grado di risolvere il problema, ma se non si rimuovono le macerie non è possibile la ricostruzione».
Non voglio credere che nemmeno la Protezione civile non abbia soluzioni al riguardo. Come ha fatto allora la monnezza di Napoli e Campania a sparire? Miracolo di San Gennaro? Beh, allora, consentitemi, vorrei vedere il miracolo di San Guido all'Aquila.

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venerdì 19 febbraio 2010

E Bertolaso, dov'era nel '66?

Bersani: «Io spalai, Bertolaso voli basso»
Replica al sottosegretario: «Con me capita male: io ero angelo del fango a Firenze, non so lui cosa facesse».

E gli risponda, cribbio! Non ci lasci con questo mesto interrogativo.

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giovedì 18 febbraio 2010

Chi ruba non è umano, ma alieno

Il Papa: «Rubare e mentire, non è umano».
«Essere umani è invece essere generosi, essere a immagine di Dio. Il peccato non è mai solidarietà».
È vero, chi ruba e chi mente, è solo un alieno, venuto da un mondo diverso, magari parallelo, ma diverso. Bisognerebbe che certi prelati non si accompagnassero più con certi alieni.

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mercoledì 17 febbraio 2010

Il nucleare non inquina più: parola di Obama

Obama: "Il nucleare rimane la maggiore fonte energetica che non produce emissioni inquinanti. Per cui per raggiungere i nostri crescenti bisogni energetici e prevenire le peggiori conseguenze del cambiamento climatico dobbiamo aumentare il ricorso all'atomo".

Per il democratico Barak Obama, le scorie radiottive non sono un problema: il nucleare non è più inquinante, anzi, è ecologico. Miracolo dei poteri che gestiscono gli Usa. Così l'era Obama, premiato col Nobel, diventa l'era nucleare per necessità, per comodità, per mentalità, per inanità.

E pensare che è stato osannato come l'uomo della trasformazione, della speranza eccetera. Ma non è il colore della pelle che fa l'uomo e nemmeno l'abito: sono le lobbies nucleariste; cambiano i presidenti americani, restano quelle a decidere. Così, la strada per i governanti italiani si apre allegramente e ci imporranno le loro centrali.

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martedì 16 febbraio 2010

La posizione del Potente dimissionario

Un missionario è colui che si impegna a diffondere una religione in aree in cui non è ancora diffusa. Spesso, per rilassarsi, utilizza la nota "posizione del missionario", per affrontare meglio i problemi della sua vocazione.

Un di-missionario, che non è parente del missionario precedente, è colui che, pur essendo stato sul punto di diventare ministro, continua a fare coscienziosamente il suo dovere alla Protezione Civile. In questa situazione, il di-missionario utilizza la "posizione yoga del Potente", che consiste nello stare in piedi, a gambe divaricate quanto le spalle, piegando le ginocchia e scendendo con il bacino, con le mani che poggiano sulle ginocchia, il respiro è di fuoco.
In questa posizione attende finché qualcuno gli ordinerà di cambiarla.

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lunedì 15 febbraio 2010

Quel lapalissiano di Fini

"Oggi chi ruba non lo fa per il partito ma perché è un ladro", afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Ovvio, caro Watson, ma sempre ladro resta, pur se lo fa per il partito.

Anche il signor di Lapalisse dieci minuti prima di morire era ancora vivo. E continuò a chiamarsi come prima.

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Servi e Servitori di serie

Le categorie di servitori in Italia abbondano.
Ci sono i servitori della Patria, i servitori dello Stato, i servitori di Dio, i servitori della (ex) Corona, i servitori di palla, i servitori domestici, i servi della gleba, i servo vostro, a sempre servirla, gli umili servitori, i servitori di messa, e tutti coloro che, per un motivo o per l’altro, si rendono servizievoli.

Dall'altro canto, con tutto questo servaggio, le cose non è che sono molto migliorate!

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domenica 14 febbraio 2010

Per migliorare la comunicazione col popolino

Parlare senza lingua biforcuta, con chiarezza e sintesi, e anche con un elmetto in testa: ecco ciò che va fatto per migliorare la comunicazione con il popolino.
La Protezione Civile non sarà mai trasformata in SpA. Meno male. Perché altrimenti sarebbe diventata una Protezione Incivile.

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sabato 13 febbraio 2010

Carta sinistra vince, carta destra perde

Feltri, dopo il bofficidio, si dedica al destricidio, nel senso che prevede uno stillicidio destrorso alle prossime regionali.
Se non porta fortuna, porta jella ai suoi amici.
La sinistra è avvisata, quindi è mezza salvata.

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venerdì 12 febbraio 2010

Moratoria per noi è femmina

Io amo molto lo sbarco di tante belle moratorie albanesi.

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"Fiore (continua) spot per la Fiat!"

"Fiorello, rinuncia alla pubblicità per la Fiat!". Sono numerosi gli appelli degli operai di Termini Imerese che hanno scritto sul gruppo di Fiorello su Facebook chiedendogli di interrompere la sua collaborazione commerciale con il Lingotto in nome della Sicilia. "Da buon siciliano pensa a noi. Ti vogliamo bene", si legge in uno dei messaggi.
Fiorello, invece, sta continuando ad apparire nello spot per la Fiat!
Forse ha bisogno di più tempo per carburare.

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giovedì 11 febbraio 2010

Guido tranquillo e sereno

Il titolo non tragga in inganno: non si sta parlando di un malautista da strapazzo strafatto di vino o di coca.
"Io sono tranquillo. Sono sereno" è la fatidica frase pronunciata da Bertolaso Guido, protettore civico degli italiani, in odore di santità ministeriale.
Guida tranquillo e sereno, specie dopo una ripassata al motore della Francesca.

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mercoledì 10 febbraio 2010

Fiabe mafiose a densità nebbiosa

Prima una cosa così: «Mio padre mi spiegò che Forza Italia era il frutto della cosiddetta trattativa tra Stato e mafia» ha poi detto Ciancimino jr. spiegando in aula il significato di un «pizzino».
«Mio padre - ha spiegato il teste illustrando il biglietto - mi disse che questo documento, insieme all'immunità di cui aveva goduto Provenzano e alla mancata perquisizione del covo di Riina, era il frutto di un'unica trattativa che andava avanti da anni.

Con quel messaggio Provenzano voleva richiamare il partito di Forza Italia, nato grazie alla trattativa, a tornare sui suoi passi e a non scordarsi che lo stesso Berlusconi era frutto dell'accordo».

Due giorni dopo, un'altra così: «… ho sempre reso dichiarazioni innanzi alle procure di Palermo e Caltanissetta, con la stessa serenità con la quale ho sempre anche escluso, avendolo appreso direttamente da mio padre, ogni coinvolgimento diretto del presidente del Consiglio Berlusconi con ambienti mafiosi».

Chi dice una cosa per un'altra? Il teste o i media? È impressionante la facilità con la quale si confondono le informazioni al pubblico.

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martedì 9 febbraio 2010

Il sacro giuoco delle tre carte vaticane

Con Feltri ero quasi riuscito a imparare il giuoco delle tre carte, dove la carta fissa e perdente era sempre l'icona del Boffo, capro espiatorio designato. Non era proprio quella la carta perdente.

Ora pare che l'unica vittima di tutta questa soffiata sacra sia il papa.
Carnevale s'avvicina, waw!

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Casini sceglie la seconda

Avete mai sbagliato a ingranare la marcia sulla vostra macchina?
Avete mai inserito, senza volerlo, la seconda al posto della prima, per mettere in movimento l'auto?
A tanti è capitato: la vettura sbuffa e sgracchia, ma piano piano parte, con grande sofferenza. E sono ferite serie per il motore, se si ripetono in serie.
Anche Casini sceglie la seconda (tra la Bonina e la Polverina). Chissà quanta strada farà, sbuffando e sgracchiando?
Ma, Casini, ce l'ha un programma?

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lunedì 8 febbraio 2010

Uno strano incontro di boxe

L'Iran: «Daremo cazzotto all'Occidente».
Gli Usa risponderanno con un uppercut micidiale al mento.
L'Ue, invece, con un gancio destro all'occhio sinistro iraniano.
Mi piacerebbe sapere chi per primo butterà la spugna?
Si porteranno da sé alla rovina, se non smettono di tirar cazzotti.

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domenica 7 febbraio 2010

L'apologo dell'Urogallo

Iniziamo i lavori di questo blog con un apologo famoso.

Una volta le ali, le zampe e la testa dell’Urogallo, una specie di Dio dei gallinacei - che faceva le leggi sulle tasse, sui prezzi, sul mangime e sulla libertà di sesso dei capponi, constatando che lo stomaco di costoro, che dipendeva dall’Urogallo, se ne stava ozioso ad attendere cibo, ruppero con lui gli accordi – versargli, cioè, gli alimenti per un’antica tradizione umanitaria - e cospirarono tra loro, decidendo che nessuno di loro portasse cibo ai capponi parassiti. E si fermarono.

I capponi si indebolirono a tal punto che rischiarono di mangiarsi l'un con l'altro. Da qui apparve chiaro che senza l’Urogallo i capponi sarebbero andati in rovina. Chiamarono, anzi, andarono umilmente verso l’Urogallo chiedendo quando sarebbe finita la serrata. E il capo Urogallo disse che da quel momento in poi tutti i capponi avrebbero dovuto lavorare per il bene della società di ogni bipede invece di attendere che il cibo gli arrivasse dal cielo come una manna, pena l’estinzione per fame e che lui, l’Urogallo, si sarebbe limitato a constatare e a controllare la nuova riforma sociale dei galliformi.

Inoltre, l’Urogallo, essendo senza dubbio fra i gallinacei quello che si mostra più eccitato nel periodo amoroso, avrebbe passato in rassegna tutte le femmine, come da tradizione. Cosa che si fece, poiché i capponi non sapevano nulla di matematica, di lettere e di sesso regolamentato: avevano sempre vissuto allo stato primordiale.

Così, sia i capponi sia l’Urogallo, ritornarono ad essere un corpo separato ma unico nel suo genere, che si sostituì all’anarchia e al parassitismo di prima. E questo dura fin dai tempi antichi...

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